Primo: le cose vanno diversamente, e secondo: da ciò che si pensa

Riflessioni su gravidanza e nascita

Il titolo è uno degli strani detti che mio padre ha in serbo. Non lo sentivo da molto tempo, ma durante la gravidanza continuava a tornarmi in mente. In effetti, molte cose sono andate diversamente da come avevo pensato, sia in termini di circostanze esterne che in relazione a me stessa. All’epoca avevo appena intrapreso un nuovo percorso professionale. La prospettiva di un figlio in arrivo frenò il mio entusiasmo nel promuovere la nuova attività. Tanto più che ero sulle montagne russe dal punto di vista emotivo e ormonale. Ho sentito poco i tipici disturbi della gravidanza; si sono invece verificati vari altri „squilibri“ (come si direbbe in Ayurveda).
A poco a poco, la gravidanza è diventata un momento di introspezione e rivalutazione. Il piccolo essere che cresceva dentro di me ha richiamato la mia attenzione sul „mio centro“. Le cautele necessarie per far sì che la gravidanza proceda nel migliore dei modi mi hanno resa vulnerabile. E le montagne russe emotive e ormonali mi hanno resa molto sensibile. Inoltre, è stata un’estate molto calda che mi ha costretta a riposare per ore durante il giorno. Ma mi ha anche dato l’opportunità di leggere libri su gravidanza e parto. Uno dei libri parla di „mamme neonate“ (1) – credo che questa espressione descriva benissimo i mesi intorno alla nascita di mio figlio. Con la differenza che la nascita del piccolo è stata un evento preciso, ben definito nel tempo, mentre la mia in qualità di madre è stata (ed è tuttora) un processo lento.
In Ayurveda esiste l’espressione dauhrudini per la donna incinta – „colei nel cui corpo battono due cuori“ (2). In effetti, per me il battito cardiaco è stato il primo segno concreto di questa nuova vita. Ricordo molto bene l’ecografia alla fine della quarta settimana di gravidanza: si vedeva semplicemente una piccola forma rotonda, niente di più. Ma si poteva già rilevare il battito cardiaco! Quel murmure pulsante mi ha toccato profondamente, anche nelle successive visite.
Dauhrudini si usa più precisamente per la donna al quarto mese (2), quando il feto si è „stabilizzato“, come dicono i testi ayurvedici (3). Si intende che è terminato il delicato primo trimestre, durante il quale molte gravidanze si interrompono spontaneamente. Nella concezione ayurvedica, il cuore è il centro della coscienza e nel quarto mese di gravidanza si presume che nella dauhrudini i due cuori siano collegati attraverso il flusso sanguigno delle vene (3). Questo spiega, tra l’altro, le voglie in gravidanza.
Pure da un punto di vista moderno, esiste una certa connessione tra i due cuori. Da un lato, è stato possibile dimostrare una sincronizzazione dei ritmi cardiaci della futura madre e del nascituro (4). D’altra parte, nella placenta avviene uno scambio tra le due circolazioni sanguigne per provvedere a tutte le sostanze importanti e rimuovere le scorie. I due cuori assicurano la circolazione del sangue e quindi uno scambio costante.
Lo stile di vita in generale e la dieta in particolare sono pietre miliari della salute in Ayurveda, naturalmente anche durante la gravidanza. Tutto ciò che la donna incinta ingerisce viene convertito attraverso la digestione in rasa dhatu, il plasma. Rasa dhatu è fondamentale perché nutre tutti i tessuti del corpo, compresi quelli del feto; inoltre darà origine al latte materno. Può essere di buona qualità solo se la donna si nutre con cibo di qualità.

Anche la medicina occidentale raccomanda una dieta equilibrata, ma con un’enfasi leggermente diversa. Si presta attenzione soprattutto all’apporto di determinati nutrienti e all’evitamento di sostanze nocive (come l’alcol e il fumo), oltre che a un adeguato aumento di peso. Influenze come lo stress e l’ansia prima e durante la gravidanza sono state studiate (e la loro influenza epigenetica sul feto è stata descritta), ma secondo la mia esperienza personale non hanno un posto specifico nella cura di una donna incinta.
I miei controlli durante la gravidanza sono stati importanti ma non ideali. Sono molto contenta che il diabete gestazionale e la pre-eclampsia siano stati diagnosticati precocemente. Ma fin dall’inizio tutto ruotava intorno alla malattia (anche quando tutti i valori erano ancora nella norma). Eppure, la gravidanza è essenzialmente una condizione di salute un po’ diversa. Avrei voluto che gli aspetti fisiologici ricevessero la stessa attenzione di quelli patologici. Ho inoltre avuto modo di sperimentare gli effetti di vari stili di comunicazione: da un modo di comunicare che ha fatto schizzare alle stelle la mia pressione arteriosa (nella norma all’epoca), a una visita di controllo completamente demotivante in diabetologia. So per esperienza professionale che i tempi stretti e le necessità organizzative condizionano la realtà lavorativa, e anche i medici a volte hanno una giornata storta. Ma nonostante tutto, molto è possibile e certi tranelli comunque evitabili.
Una caratteristica particolare dell’Ayurveda è la promozione di “qualità mentali positive” (sattva). Anche per professionisti della salute, si potrebbe dire, ma vorrei piuttosto concentrarmi su questo aspetto nella donna incinta e nel feto. Sattva può essere promosso attraverso lo stile di vita in generale, e la dieta in particolare. Favorisce l’armonia e la chiarezza mentale sia nel bambino che nella madre (e con ogni probabilità più ce n’è meglio è per una neomamma).
Mentre a livello mentale sattva dovrebbe svilupparsi il più possibile, a livello fisico si tratta piuttosto di mantenere in equilibrio i cinque elementi. Ognuno descrive un principio di base: ad esempio, l’elemento aria descrive il principio del movimento. Durante la gravidanza è responsabile della divisione cellulare e della formazione delle varie parti del corpo e degli organi (5). L’elemento fuoco fornisce l’energia necessaria e si occupa dei processi di trasformazione. L’elemento acqua fornisce il nutrimento al nascituro e garantisce la coesione dei vari organi e parti del corpo. L’elemento terra dona struttura e stabilità. L’elemento etere mette a disposizione lo spazio appropriato per tutti questi processi. Squilibri di uno o più elementi si ripercuote su gravidanza e parto. Se ad esempio gli elementi aria ed etere sono in squilibrio, possono verificarsi parti prematuri o problemi durante il parto. Oppure uno squilibrio dell’elemento acqua può portare al diabete gestazionale (come nel mio caso).
Tuttavia, secondo l’Ayurveda, affinché una nuova vita possa nascere, è necessaria un’ulteriore componente importante: un’anima. I cinque elementi forniscono la base materiale, mentre l’anima la colma di vita. L’anima determina tra l’altro aspetti come la personalità, la salute e la durata della vita (3). Questo vale anche per gli animali, perché i cinque elementi hanno funzioni simili in tutti gli esseri viventi; tuttavia, secondo l’Ayurveda, è l’anima che fa sì nel grembo di una donna si sviluppa un bambino, mentre nel grembo di una gatta si sviluppa un gattino (3).

Avevo determinate idee sulla gravidanza e sulla nascita, e quindi anche determinate aspettative; è per quello che le cose sono potuto andare diversamente da ciò che pensavo. Per quanto riguarda “l’anima” di mio figlio invece, non ho aspettative. Sono invece curiosa di vedere che tipo di personalità avrà e con quali occhi scoprirà il mondo. Vedo il suo arrivo in questo mondo come una sorta di avventura da intraprendere insieme a lui.